L’andamento meteorologico sfavorevole e l’aumento dei prezzi frenano il mercato delle macchine per il giardinaggio e delle attrezzature per la cura del verde, che chiude l’anno con un calo del 15,2%. In negativo quasi tutte le tipologie di mezzi. Penalizzati gli acquisti nel segmento di medio livello: cresce la forbice fra tecnologie di fascia alta e mezzi a basso prezzo con minori requisiti di qualità.
In calo il mercato delle macchine per il giardinaggio nel 2022
La persistente siccità, che ha ridotto gli interventi di manutenzione nelle aree verdi, e l’aumento dei costi di produzione e quindi dei prezzi dei listini, hanno determinato nel 2022 in Italia un calo sensibile della domanda di macchinari per il gardening, il decoro urbano e le aree all’aperto destinate alle funzioni ricreative e sportive.
I dati – elaborati dall’associazione dei costruttori Comagarden sulla base delle informazioni fornite dal gruppo di rilevamento Morgan – confermano la flessione rilevata nei primi 9 mesi dell’anno e indicano nel consuntivo 2022 un calo complessivo del 15,2% del mercato delle macchine per il giardinaggio in termini di unità vendute (1.403.000 contro 1.654.000 dell’anno 2021), con decrementi sensibili per quasi tutte le tipologie di mezzi. I rasaerba registrano un passivo del 21,4% (255.000 le unità vendute), i decespugliatori un passivo del 10% (273.000), mentre il saldo negativo delle motoseghe è pari al 14,3% in ragione di quasi 369.000 mezzi venduti. Le macchine tagliasiepi calano del 24,4% (94.000), mentre più contenuto è il passivo per i trattorini (-4,2% in riferimento a 22.700 macchine). In leggera crescita risultano i mezzi zero turn per uso hobbistico (+0,6% a fronte di 1.550 unità), mentre in deciso aumento rispetto al 2021 risultano solo le potatrici ad asta (quasi 26.500) che chiudono con un attivo del 10%.
Al di là dei fattori meteorologici e geopolitici, non prevedibili, Comagarden si aspettava una certa flessione delle vendite nel corso dell’anno come assestamento del mercato dopo i forti incrementi avuti nelle ultime due stagioni, quando l’emergenza Covid aveva prodotto un maggiore investimento da parte delle famiglie nel gardening hobbistico.
“Ciò che preoccupa i costruttori – spiega il presidente di Comagarden Renato Cifarelli – è il calo della domanda nella fascia media del mercato, che ha i numeri più importanti e che registrava un trend crescente. Se questo andamento dovesse confermarsi anche nel nuovo anno, avremmo un mercato sempre più polarizzato tra mezzi di fascia alta da una parte, costosi e accessibili a pochi, e prodotti economici dall’altra, spesso di bassa qualità e realizzati in quei paesi che esportano tecnologie poco affidabili anche in termini di sicurezza. La concorrenza dei prodotti a basso costo – aggiunge Cifarelli – è un tema centrale al di là delle attuali oscillazioni del mercato, perché le industrie italiane ed europee sono tenute al rispetto di normative comunitarie sempre più esigenti, e questo comporta investimenti che incidono sul prezzo finale dei nostri macchinari e rischiano di ampliare ancora di più la forbice con quelli realizzati fuori dall’Unione Europea”.