Spinte dal biennio pandemico, le vendite di terricci nel 2021 hanno toccato un livello mai visto. Il primo semestre 2022 ha riportato però le vendite ai livelli pre-pandemia. Abbiamo intervistato dieci imprese leader del settore: ecco le loro risposte.
Sembra proprio che il 2021 verrà archiviato come un anno record per le vendite di substrati di coltivazione (o, se preferite, terricci) destinati agli utilizzatori hobbistici. Abbiamo intervistato le principali imprese del settore e possiamo stimare un giro d’affari di circa 75 milioni di euro sell in, pari a un giro d’affari totale di circa 140 milioni di euro (con prezzi al consumo). Con una crescita superiore al 15% rispetto alle medie pre-pandemiche.
Il boom di vendite di terricci nel 2021, iniziato fin dalla primavera e spinto da nuovi lockdown con l’Italia a “zone colorate”, ha fatto uscire dai negozi tutti i tipi di substrati e in alcuni periodi “a zone” la filiera è rimasta anche senza prodotto. Fatta questa premessa, nel 2021 si evidenzia un aumento di importanza dei terricci specifici a danno degli universali. Il consumatore, sempre più informato, evoluto e attento alla sostenibilità dei prodotti che acquista, sta premiando le industrie che puntano sulla qualità e preferiscono prodotti specifici e figli di un’esperienza professionale.
I terricci biologici continuano la loro crescita anche nel 2021, spinti dalla sempre più diffusa passione per l’orticoltura domestica. Nel 2021 hanno sfiorato il 30% delle vendite totali: cinque anni fa, nel 2017, questo segmento valeva “solo” il 20%.
La Gdo, che ha tratto grande vantaggio nella primavera 2020, nel 2021 ha visto invece ridurre le sue quote di mercato (circa il 13%) a vantaggio dei garden center (45% di market share) e delle rivendite agrarie (24%).
Per capire l’evoluzione del mercato dei substrati di coltivazione nel 2021 e nel 2022 abbiamo intervistato le imprese leader del settore. Hanno risposto al nostro invito in dieci e sono, in ordine alfabetico: Agrochimica, Cifo, Compo, Euroterriflora, Fertil, Greenview, Sdd Sementi Dom Dotto, Tercomposti, Terflor e Vigorplant. Ecco le loro risposte!
Numeri eccellenti per le vendite di terricci nel 2021
GreenRetail: Come giudicate l’andamento del mercato dei substrati hobby nel 2021? Quali trend sono emersi e quali hanno caratterizzato le vendite di substrati hobbistici nel 2021?
“Nel 2021 il mercato ha continuato la performance eccellente inaugurata nel 2020, a partire dal primo lockdown – spiega Mauro Giovanazzi, responsabile Hobby Garden di Agrochimica -. I periodi di permanenza forzata in casa hanno stimolato il consumatore a dedicarsi con maggiore entusiasmo alla cura della casa e quindi anche alla cura delle piante e dell’orto. Riteniamo che in questo periodo si siano affacciate al mondo green anche persone nuove, di solito non attratte dalla nostra proposta. L’orto, in tutte le sue declinazioni, ha ottenuto i risultati più interessanti, con picchi soprattutto nei terricci consentiti in agricoltura biologica”.
“Il 2021 è stato un anno eccezionale per tutto il mercato del giardinaggio – dichiara Pierluigi Picciani, direttore commerciale e marketing di Cifo -, che ha evidenziato una crescita senza dubbio trainata dall’ottima performance del comparto dei terricci. Basti considerare, infatti, che l’incremento della domanda dei substrati è stato tale da generare, in alcuni periodi, dei seri problemi di disponibilità del prodotto. L’aumento dei volumi di vendita ha riguardato i prodotti generici, ma al tempo stesso abbiamo assistito anche a una riscoperta dei terricci con caratteristiche specifiche per le varie tipologie di piante”.
“Il 2021 è stato un anno eccezionale per il segmento, con crescita a due cifre – confermano dall’ufficio marketing di Compo -. Tale crescita è da ritenersi ancora più positiva se si considera che è arrivata dopo un anno, il 2020, che aveva già registrato una crescita a due cifre. I trend nei terricci sono quelli che caratterizzano l’intero comparto del giardinaggio: l’autoconsumo che traina i prodotti bio, la sostenibilità che traina la preferenza per prodotti con confezioni e materie prime di seconda vita e l’invasione dei piccoli spazi con le piante, che traina la preferenza per prodotti di dimensioni contenute”.
“L’andamento è stato molto positivo – afferma Federico Bartolini, managing director di Euroterriflora -. Il periodo post Covid e l’importante e continuo lavoro commerciale dei nostri uffici hanno agevolato la vendita dei nostri substrati. In particolar modo le varie tipologie dei nostri Terricci Universali da 20 litri. Chi si è avvicinato al giardinaggio per la prima volta ha preferito acquistare un prodotto multiuso con un litraggio domestico, per poi successivamente acquistare articoli più specifici”.
“Il mercato Italia 2021 è andato oltre ogni più rosea aspettativa – concorda Paolo Notaristefano, responsabile ufficio commerciale di Fertil -. A gennaio, un nuovo Dpcm riportava quasi tutta l’Italia in “zona rossa”. Confcommercio lanciava l’allarme sulla tenuta del terziario, a fronte di nuove generalizzate chiusure. Tuttavia, il consumo del verde ha superato benissimo questo banco di prova. I cittadini, probabilmente per effetto della ridotta possibile mobilità, hanno trasferito parte del bilancio familiare dedicato alle vacanze nel benessere abitativo e nella cura del giardino. Il mercato ha vissuto quindi una fase espansiva del tutto inattesa, che molti si sono illusi di veder confermata anche nel 2022”.
“L’annata 2021 è stata molto proficua per la vendita dei substrati hobby – spiega Matteo Tormena, responsabile commerciale di Greenview -; l’onda positiva del 2020 ha continuato a trainare le vendite anche nello scorso anno, facendo registrare buoni numeri di vendita sia in primavera sia in autunno. Forse l’unica nota negativa è stata un maggio troppo rigido meteorologicamente, che ha fatto perdere alcune vendite sul comparto substrati per orto rispetto al 2020”.
“Nel 2021 il mercato dei terricci ha subìto un’influenza positiva, determinata ancora da una limitazione degli spostamenti (Italia “a zone”) – confermano dall’Ufficio commerciale di Sdd Sementi Dom Dotto -. L’andamento stagionale è stato tutto sommato positivo. La voglia di seminare e trapiantare ha dato ossigeno al settore in generale, con numeri non prevedibili”.
“Il trend positivo iniziato nel 2020 non si è mai arrestato – dichiara Romina Tribi, marketing manager di Tercomposti -, anzi è proseguito in maniera esponenziale anche per il 2021, che possiamo considerare un anno da record. La pandemia ha sicuramente influenzato gli stili di vita dei consumatori facendo emergere nuove esigenze che valorizzano sempre di più la passione per il giardinaggio, la cura del verde, il rispetto della natura. I consumatori si sono rivelati sempre più attenti, informati ed esigenti: è per questo che preferiscono aziende che possano soddisfare le loro richieste offrendo loro non solo prodotti sempre più performanti, ma anche tante risposte alle loro esigenze”.
“Il 2021 è stato un annus mirabilis per tutto il settore – dichiara Simone Gatti, responsabile marketing e vendite di Terflor -: credo sarà difficilmente ripetibile, visto che è stato dovuto a una serie di contingenze eccezionali e non imputabili al mercato di per sé. Si è venduto davvero molto di tutto, dagli specifici agli universali, dai pacciamanti/decorativi agli ammendanti. Ne è emersa una grande crescita nel comparto orto ma non solo; anche l’ornamentale di genere più svariato (stagionali, annuali e piante verdi da interno ed esterno) ha viaggiato molto forte da inizio a fine stagione (allungando quest’ultima ben oltre i soliti limiti estivi). Infine il giardino ha subìto un nuovo impulso anche nel canale fai da te, tornando a lavorare molto bene nel periodo di fine estate e inizio autunno”.
“Il settore dell’home-gardening negli ultimi due anni ha vissuto una vera e propria impennata, legata anche alle logiche della pandemia, come il lockdown, che ha avvicinato nuovi consumatori, facendo aumentare la domanda – conclude Matteo Laconi, responsabile marketing di Vigorplant -. Le persone hanno cambiato i propri stili di vita e la casa è divenuta lo spazio più vissuto: questo aspetto ha fatto sì che molti appassionati si avvicinassero ulteriormente al giardinaggio con il desiderio di abbellire la propria abitazione di tutti i giorni. Una crescita importante è avvenuta soprattutto su alcune tipologie di coltivazioni come l’orto, le orchidee e le piante carnivore; logiche che fanno intendere delle dinamiche di acquisto sempre più specifiche e che richiedono prodotti sempre più professionali”.
Il primo semestre 2022 tra luci e molte ombre
GreenRetail: Come giudicate l’andamento delle vendite di substrati hobbistici nel primo semestre 2022, caratterizzato da una meteorologia meno favorevole rispetto ai due anni precedenti e da aumenti generalizzati che spengono le spinte ai consumi?
“Il primo semestre del 2022 ha segnato una battuta d’arresto – dichiara Mauro Giovanazzi di Agrochimica -. Un riflusso per certi versi atteso, che però è stato enfatizzato da un meteo molto sfavorevole, caratterizzato prima da temperature molto rigide, alle quali hanno fatto seguito, da un certo punto in poi, giornate subito torride. Condizioni poco adatte a praticare il giardinaggio. A questo dobbiamo aggiungere la concorrenza diretta di attività che nei due anni precedenti sono state a lungo vietate o fortemente limitate e che quest’anno sono finalmente e fortunatamente possibili. Legittimamente le persone hanno ricominciato a viaggiare, a frequentare ristoranti, a svolgere attività conviviali di vario genere. Tutto questo ha tolto tempo e risorse al nostro settore. Infine, il confitto in Ucraina, nonché una serie di notizie sempre più preoccupanti sul fronte socio-economico, hanno generato un clima di diffusa preoccupazione per il futuro”.
“Dopo due anni di importante crescita, stimolata soprattutto dal rinnovato interesse per il verde cui abbiamo assistito nel periodo pandemico, nel 2022 si è registrata invece una contrazione della domanda – conferma Pierluigi Picciani di Cifo -. Questa inversione di tendenza è stata causata in parte da un clima meno favorevole, ma in parte anche dalle conseguenze indirette del lockdown e dunque l’aumento dei costi dei trasporti e delle materie prime, che ha costretto tutti, chi più chi meno, ad aumentare i prezzi. Anche in Cifo, sebbene non abbiamo riportato tutti gli aumenti che abbiamo subìto sulle quotazioni dei prodotti, non abbiamo potuto fare a meno di rivedere i nostri listini. L’aspetto positivo, comunque, è che nonostante questa battuta d’arresto, a oggi i dati del comparto sono ancora positivi – sia in termini di volume sia in termini di fatturato – rispetto a quelli del pre-pandemia”.
“Gli sconvolgimenti geopolitici e l’incremento dei prezzi che hanno minato la fiducia del consumatore, nonché il meteo sfavorevole e la libertà di “uscire di casa” che hanno ridotto il tempo dedicato al giardinaggio, hanno avuto un impatto negativo sulle vendite del comparto – spiegano dall’ufficio marketing di Compo -, soprattutto nella seconda parte del primo trimestre, poiché l’anno era iniziato con l’entusiasmo del 2021”.
“L’andamento del primo semestre 2022 è stato in linea con gli ultimi due anni nonostante i vari accadimenti – afferma Federico Bartolini di Euroterriflora -. Sicuramente i rincari generali e la guerra in atto hanno determinato dei cambiamenti repentini negli acquisti. Attualmente il nostro settore è stato toccato in parte e ciò è confermato da vendite stabili. La nostra azienda si farà sicuramente trovare pronta collaborando con i nostri clienti ad attività promozionali sui nostri articoli”.
“Purtroppo, la primavera 2022, caratterizzata da un andamento climatico ottimale, ha avuto segno opposto rispetto a quella del 2021 – dichiara Paolo Notaristefano di Fertil -. In particolare, sono mancate parte delle vendite dei mesi di marzo e aprile. Probabilmente l’utenza ha preferito tornare a investire nel turismo e nel tempo libero, oppure ha effettivamente risentito di una contrazione del potere d’acquisto derivante da una situazione bellica, fonte anche di preoccupazioni e non tale da incentivare i consumi. Di questa ipotesi si potrà avere conferma nel 2023. Complessivamente, nel 2022, su base 2021, si stima un calo del mercato, nel primo trimestre, del 15% in volume (metri cubi immessi in commercio). Se i fatturati hanno tenuto, è per effetto dei consistenti incrementi di listino legati all’accresciuto valore delle materie prime”.
“Il primo semestre 2022 è stato un po’ sfortunato per diversi fattori – concorda Matteo Tormena di Greenview -; un inverno molto lungo fino a maggio con successiva esplosione del caldo estivo non hanno di certo aiutato le vendite. A questi fattori si sommano gli aumenti delle materie prime dovuti a delle condizioni geopolitiche decisamente singolari, che hanno intaccato a livello trasversale tutti i settori creando un’instabilità generale da parte del consumatore. Il quale, di riflesso, abbassa la propria propensione al consumo. Il risultato è una primavera che aveva avuto uno sprint iniziale buono per poi appianarsi e non raggiungere i numeri del 2021 e forse neanche del 2020. Ciò che preoccupa non è tanto il fattore meteo, quanto gli altri fattori legati a questi aumenti o disagi in vista di un autunno molto incerto e una prossima campagna 2023 che si prospetta già in salita”.
“Nel 2022 a causa di una stagione iniziale avversa vi è stato un decremento significativo delle vendite di substrati – spiegano dall’Ufficio commerciale di Sdd Sementi Dom Dotto -. Dopo mesi di restrizioni, la “fetta” spendibile per i propri hobby si è spostata dall’home and garden probabilmente ad altro (viaggi, ristorazione). C’è stata una leggera ripresa a maggio e giugno ma non ha compensato le perdite. Sul 2022 già in prestagionale si è iniziata a delineare una contrazione (numeri in linea con quelli pre-pandemia) rispetto al 2021, dovuta anche ad aumenti dei prezzi, alla difficoltà di approvvigionamento delle torbe, ecc. Anche il clima e il meteo hanno contribuito a rallentare le vendite e in ultimo la situazione generale che tutti viviamo (inflazione, rincari energia, ecc.) ha creato nel consumatore finale meno entusiasmo nello spendere”.
“Il primo semestre 2022 conferma una crescita seppur più contenuta (rispetto all’anno scorso) comunque costante – dichiara Romina Tribi di Tercomposti -, dovuta sicuramente al meteo avverso e all’aumento generale dei prezzi. Il trend di vendita è completamente cambiato rispetto agli anni precedenti, quando si rilevavano mesi molto tranquilli a inizio anno e un boom di lavoro concentrato nei soli due/tre mesi primaverili: oggi le vendite si sono distribuite in modo omogeneo su tutti i primi 6 mesi dell’anno”.
“Il 2022 ci ha fatto tornare tutti con i piedi per terra, ma, personalmente, eravamo pronti a questa situazione – conferma Simone Gatti di Terflor -. 2021 e 2022 non possono essere presi a riferimento nella valutazione delle performance, i paragoni vanno fatti con le annate precedenti. I player convinti di affrontare un’altra stagione come le due precedenti (e che di conseguenza hanno basato il proprio budget acquisti/investimenti in tal senso), si trovano a pagare dazio. Chi, al contrario, ha dosato le spese e si è reso conto che la situazione non poteva durare, ne esce comunque bene e, sovente, con soddisfazione. Oltre alla congiuntura socio-economica sfavorevole, ci si è messo pure un meteo tutt’altro che propizio. Temperature che sino a metà aprile erano ampiamente sotto la norma, compromettendo gran parte del comparto orto e non solo, da maggio in poi hanno subìto un balzo verso l’alto che per motivi opposti ha rallentato molto la vendita di tutti i comparti. Quindi si è tornati a un’annata media, più consona al settore”.
“Il primo semestre del 2022, a causa sia del meteo sia degli aumenti dei costi delle materie prime, ha subìto una flessione – afferma Matteo Laconi di Vigorplant -. Certamente ha inciso sull’andamento del mercato anche la guerra, iniziata proprio durante il mese di febbraio. A livello macro economico il conflitto ha avuto infatti ripercussioni su molteplici mercati e filiere, con conseguenti importanti aumenti dell’inflazione. Tale aspetto si è tradotto in una minor capacità di spesa degli italiani, anche per i prodotti del mondo garden. Un panorama che fa registrare delle mancate vendite rispetto alle stagioni precedenti”.
Il terriccio del futuro
GreenRetail: Negli ultimi anni stiamo assistendo a un’interessante evoluzione dell’offerta dei terricci per hobbisti, volta a qualificare ulteriormente la qualità del prodotto. Alludiamo sia ai substrati con inoculo di micorrize e fertilizzanti, sia ai terricci biologici e consentiti in agricoltura biologica, sia ai packaging sempre più piccoli e pratici. Come si evolverà secondo voi il mercato dei substrati di coltivazione hobbistici?
“Agrochimica, leader nel mondo dei substrati professionali, ha approcciato fin da subito anche il mercato hobbistico con la stessa filosofia, basata su esperienza, competenza, professionalità – ci racconta Mauro Giovanazzi di Agrochimica -. Guardiamo quindi con favore a questa evoluzione del mercato verso la qualità. Riteniamo molto interessante la tendenza dei substrati ad alte prestazioni, di cui Agrochimica è stata precorritrice. Il consumatore ha finalmente raggiunto un alto livello di consapevolezza e premia le aziende che offrono effettivo valore”.
“Chiaramente il consumatore attento ha bisogno anche di essere stimolato con delle proposte sempre nuove e sempre più in linea con i suoi bisogni – dichiara Pierluigi Picciani di Cifo -. È per questo che cresce la vendita di prodotti bio, sostenibili, con packaging riciclato, più maneggevole e/o funzionale e anche di prodotti più tecnici. Per quanto riguarda Cifo, la novità di quest’anno è senza dubbio il terriccio universale della nuova linea Terraricca Ecoline, che sposa in pieno il trend della sostenibilità: consentito in agricoltura biologica, è adatto per la coltivazione di tutte le piante orticole, frutticole, aromatiche e ornamentali sia in vaso sia in piena terra. Il suo mix di componenti di origine vegetale di alta qualità è ottenuto da materie prime di origine ligneo-cellulosica, quali residui della manutenzione del verde ornamentale, insieme a una ridotta percentuale di torba. I consumatori ne apprezzano molto anche gli imballi green di plastica riciclata e rigenerata. Inoltre possiamo dire di aver anticipato, in Cifo, le attuali tendenze rinnovando già nel 2018 la formulazione e il packaging della linea Torfy di terricci, e lanciando, nello stesso anno, la linea Premivit, composta da due prodotti contenuti in pratiche confezioni compatte e con maniglia, entrambi biologici e altamente innovativi nella composizione. Il primo è Premivit Riserva d’Acqua, un substrato a base di torbe di altissima qualità, che grazie alla molecola Water Reserve, di origine completamente naturale, è in grado di trattenere l’acqua e renderla disponibile alle piante gradualmente; il secondo è Premivit Rinvigorente, particolarmente indicato per rinvigorire piante che presentano sintomi di stress o deperimento, grazie alla molecola Apr (Attivatore Proteico della Rizosfera) che favorisce l’attività dei microrganismi utili alle piante (fertilità biologica), complessa gli elementi nutritivi rendendoli maggiormente disponibili e stimola lo sviluppo di nuove radici, per un migliore assorbimento dei nutrienti”.
“I trend di autoproduzione, sostenibilità e piccole superfici continueranno a spingere sempre più bio, attenzione all’ambiente e piccole taglie – affermano dall’ufficio marketing di Compo -, ma molto importante negli anni a venire sarà anche la disponibilità delle materie prime che andrà a modificare la composizione dei terricci, facendo emergere benefit fino a ora poco considerati”.
“La nostra azienda da sempre produce e commercializza substrati di qualità destinati agli hobbisti più esigenti: prodotti naturali e che si possono toccare a mani nude – spiega Federico Bartolini, di Euroterriflora -. Anche sul packaging la ricerca è continua, sviluppando confezioni di vari litraggi per uso domestico con maniglia e che abbiano i requisiti necessari per una sostenibilità ambientale di rilievo, una piacevolezza estetica e confezioni che siano chiare per l’utilizzatore finale. Infatti ogni confezione riporta sul retro le caratteristiche e le modalità d’uso del prodotto acquistato”.
“Non mi trovo d’accordo sull’esistenza di un concreto processo evolutivo per questa famiglia di prodotti – afferma Paolo Notaristefano di Fertil -. L’inoculo dei substrati con micorrize è pratica risalente agli inizi degli anni Novanta ed è da considerarsi borderline dal punto di vista normativo. I preparati micorrizici, aventi spesso valenza anche fitoiatrica, entrano nella formulazione dei substrati di coltivazione attraverso la registrazione come preparati fertilizzanti. Diversamente non potrebbero. Il tema del biologico si regge su una semplice autodichiarazione di compatibilità rispetto alle norme disciplinanti questa modalità produttiva. Nulla di innovativo. Se innovazione esiste, è solo nel packaging. Formato del packaging e grafica accattivante sono innovazione? Si potrebbe discuterne. Sul fronte della composizione, i substrati di coltivazione rimangono esattamente com’erano venticinque anni fa. Si nota un certo avanzamento nell’impiego di materie prime surroganti la torba, come la fibra di legno, considerando anche che l’import di derivati del cocco dal Sud Est Asiatico si è arrestato per l’ingente aumento dei costi logistici. Questa tematica ambientale (riduzione dell’impiego della torba per il contenimento emissivo), riguardante la transizione ecologica e il green deal, anche se molto presente nella comunicazione ambientalista e quindi tale da sensibilizzare il consumo, è altrettanto discutibile, per vari aspetti. L’impatto ambientale generato dalla torba a uso florovivaistico è decisamente ridotto. I numeri in gioco consentirebbero di discutere anche il concetto di non rinnovabilità per questa risorsa. Per la trattazione di queste tematiche servirebbe però uno spazio differente…”.
“Questo è un argomento a noi molto caro – rivela Matteo Tormena di Greenview -: crediamo fortemente che nei prossimi anni i cambiamenti non siano finiti e, anzi, siano necessari, dopo lunghi anni nei quali i campi in discussione sono stati sempre i medesimi. Proprio su questo fronte noi già nel 2018 avevamo introdotto sul mercato il primo terriccio con inoculo di micorrize e trichoderma all’interno, notando che di anno in anno l’interesse e l’attenzione da parte del cliente finale è continuamente crescente. Penso quindi che i substrati continueranno a evolvere sia nel contenuto, con l’obiettivo di aiutare sempre più le nostre amate piante ad avere una vita serena, che nell’estetica del packaging, al fine di trasmettere al cliente questo cambio di rotta in atto”.
“Probabilmente vi sarà una richiesta maggiore di substrati specifici, soprattutto biologici – concordano dall’Ufficio commerciale di Sdd Sementi Dom Dotto -. Il formato 70 litri rimarrà il più venduto, ma i packaging medio/piccoli aumenteranno. Per quanto riguarda i substrati rinnovati, sicuramente il bio è sempre più cercato, così come i terricci di qualità con caratteristiche simili al professionale. La sfida per il futuro sarà (visto che le torbiere saranno sempre meno sfruttabili) trovare alternative di materie prime con caratteristiche simili/uguali/ migliori rispetto alla torba. Per i prossimi anni la sfida dei terricciatori probabilmente sarà questa”.
“La pandemia ha sicuramente aiutato le persone a diventare dei consumatori più attenti, più consapevoli del prodotto che stanno acquistando – spiega Romina Tribi di Tercomposti -. Le aziende più attente devono cogliere l’occasione di modificare la propria offerta di prodotti e il modo in cui comunicare con il proprio cliente. Tercomposti ha appena lanciato sul mercato la prima linea di terricci in formato Pocket, salva freschezza, nel pratico mini-formato resta in piedi con zip apri e chiudi che consente di utilizzare la giusta quantità di terriccio e conservarne il restante, preservandone le caratteristiche organo-minerali ed evitando inutili sprechi. Le persone richiedono sempre più prodotti altamente performanti, è per questo che l’azienda sta investendo sempre più sul marchio Triplo, l’unico terriccio arricchito con proteine, che offre miscele professionali già ampiamente testate nel settore florovivaistico adattate al mercato hobbistico. Anche il linguaggio aziendale si è completamente evoluto per rimanere al passo coi tempi e a stretto contatto con i consumatori: l’azienda oggi è presente sui principali social network utilizzando una comunicazione fresca, giovane, fatta da tutorial veloci, pillole informative e tante immagini che in poco tempo sono in grado di spiegare le caratteristiche del prodotto e il suo utilizzo”.
“La concorrenza è sempre più agguerrita e nessuna azienda che si rispetti può esimersi dall’investire nella ricerca e sviluppo – dichiara Simone Gatti di Terflor -. Infatti, un pubblico sempre più attento e informato va alla ricerca di prodotti altrettanto efficienti e performanti per far fronte al proprio livello di esigenza, che di pari passo si sta alzando. Trovare qualcosa di veramente nuovo nel mondo dei substrati non è comunque facile, quindi un grosso ruolo lo svolgono la comunicazione e il marketing, che devono convogliare argomenti non di comune conoscenza in modo semplice, immediato ed efficace anche al meno preparato degli utenti. Come nella maggior parte dei settori che lavorano nel B2C, sarà probabilmente quest’ultimo aspetto a fare la differenza nel prossimo futuro; fermo restando che dovrà basarsi su un’etica seria, la quale non può esimersi dal contemplare in modo vincolante i concetti d’impatto ambientale e go green”.
“La domanda di prodotti sempre più specifici da parte dei consumatori ha fatto sì che si sviluppassero sempre più ricette differenti e professionali – afferma Matteo Laconi di Vigorplant -. Il grande sviluppo di alcune categorie di prodotti, come per esempio i peperoncini e le piante carnivore, evidenzia un consumatore sempre più attento all’uso di prodotti specifici per le proprie esigenze di coltivazione. Inoltre si segnala un numero sempre più alto di appassionati del verde nelle grandi città che, per ovvi motivi logistici, avranno necessità di confezioni ad alto contenuto di servizio, come per esempio il nostro Completo top di gamma in un pratico formato dal 10 litri in balletta con maniglia”.
www.agrochimica.it
www.cifo.it
www.compo-hobby.it
www.euroterriflora.it
www.fertil.it
www.greenviewsrl.com
www.sementidotto.it
www.tercomposti.com
www.terflor.it
www.vigorplant.com