Regione Lombardia ha chiarito il punto riguardante i residui verdi, con una nota ufficiale inviata a tutti gli enti provinciali indicante la corretta interpretazione della normativa nazionale in materia di sfalci e ramaglie, confermando le posizioni delle associazioni di categoria come Assofloro e Coldiretti.
Il documento chiarisce come i residui derivanti dalle attività di cura del verde privato e, a specifiche condizioni tracciate da una circolare del Ministero per la Transizione Ecologica, anche del pubblico, possano essere destinati a un utilizzo agricolo come sottoprodotto, purché vi sia adeguata tracciabilità tra il punto di produzione e il luogo di destinazione nel quale si realizzi un utilizzo agronomicamente corretto e riconducibile a una buona pratica agricola.
Le parole di Regione Lombardia sui residui verdi
“Si tratta di un tema sul quale la Regione vuole ci sia piena chiarezza – ha dichiarato Raffaele Cattaneo, assessore regionale all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia -, affinché tutti possano operare nel pieno rispetto dell’ambiente. Contribuirà infatti alla riduzione dei rifiuti derivanti dagli sfalci e al recupero corretto di materia organica in un’ottica di economia circolare. Inoltre, consentirà di evitare pratiche scorrette e fortemente impattanti sulla qualità dell’aria come gli abbruciamenti”.