Deloitte ha pubblicato l’edizione 2022 dello studio Global Powers Of Retailing, che ogni anno analizza e stila la classifica dei 250 più importanti retailer a livello mondiale. La selezione viene effettuata sulla base del giro d’affari e l’ultimo Report si riferisce al periodo luglio 2020 – giugno 2021.
Il primo rilievo del Global Powers Of Retailing 2022 è che, nonostante la pandemia e la carenza di prodotti sul mercato, i 250 big del commercio mondiale sono cresciuti del 5,2% (contro il +4,4% del 2019) e i primi 10 del 12,4% (+4,4% nel 2019), con crescite davvero importanti per gli e-shop Amazon (+34,8%) e il cinese Jd.com (+27,6), ma anche per alcuni “negozi fisici” (con attività omnicanale) come le statunitensi Home Depot (+19,9%) e Target (+19,8%).
I mercati che sono cresciuti maggiormente sono il food e quelli legati al mondo della casa, giardinaggio compreso. L’e-commerce è stato driver significativo per tutte le imprese. È la prima volta che un’azienda cinese entra nella top 10 di questo studio.
Ai primi posti della classifica troviamo tre imprese Usa: Walmart, Amazon e Costco. La prima europea è la tedesca Shwarz Group (cioè Lidl) al 4° posto, seguita dalla connazionale Aldi all’8° posto.
Sono cinque le imprese italiane presenti nel Report di Global Powers Of Retailing 2022: Conad (al 61° posto e +9 posizioni conquistate), Coop Italia (77° e -4), Esselunga (116° e +2), Eurospin (153° e +10) ed Essilor Luxottica (177° e -20).
I centri bricolage sono invece 12 e in ordine di classifica troviamo Home Depot (Usa, 5° e +2 posizioni conquistate), Lowe’s (Usa, 12° e +3), Adeo (Francia, 41° e +2), Kingfisher (Regno Unito, 63° e +5), Menards (Usa, 91° e +10), Sherwin-Williams (Usa, 104° e -1), Falabella (Cile, 112° e -10), Tengelman Group cioè Obi (Germania, 117% e +4), Belsia (Giappone, 119° e +9), Ace Hardware (Usa, 150° e +41), Bauhaus (Germania, 115° e +14) e Hornbach (Germania, 183° e +30).