L’e-commerce francese ha sofferto per l’effetto quarantena

La crisi del Coronavirus ha avuto un forte impatto anche sull’e-commerce francese e non soltanto sugli acquisti fisici dei consumatori d’oltralpe. Secondo un sondaggio condotto da Fevad, la federazione del commercio online francese, il 76% degli e-shop rimasti in attività ha registrato una diminuzione dell’attività. Per metà di questi, il calo rappresenta oltre il 50% del loro fatturato. Il sondaggio è basato sulle dichiarazioni di 134 siti commerciali, sui risultati dal 23 al 25 marzo 2020.

I clienti sono stupiti, si concentrano sull’essenziale e non acquistano prodotti non urgenti, anche per la paura di perdere potere d’acquisto nei prossimi mesi. Inoltre il ritiro dei pacchi è stato vietato nei negozi e nei punti di consegna, quindi la spedizione a domicilio era l’unica e affollata opzione.

Nell’e-commerce francese sono cresciuti solo i beni “essenziali” durante l’emergenza

Dipende anche dalle famiglie merceologiche: gli acquisti di articoli non essenziali, come abbigliamento e beni di lusso, si sono fermate. Al contrario sono cresciuti gli alimentari e gli strumenti essenziali per il telelavoro o il sostegno all’istruzione a distanza, diventate nuove priorità per molte famiglie. Alcuni analisti ritengono inoltre che questa crisi potrebbe essere un acceleratore della transizione digitale del commercio.

Secondo l’indagine condotta da Kantar e Detail Online, il 62% dei consumatori ritiene “molto probabile” o “piuttosto probabile” di continuare le proprie abitudini di acquisto online dopo l’emergenza.

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