Evitati i costi di smaltimento di piante e fiori invenduti

Piante e fiori invenduti non saranno un rifiuto in Lombardia. In seguito alla richiesta formulata da Assofloro, l’Assessorato all’Agricoltura di Regione Lombardia ha confermato che il materiale vegetale destinato al macero, proveniente dalle aziende agricole florovivaistiche, a causa della mancata vendita per il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19, potrà essere gestito secondo la procedura già adottata per il corretto riutilizzo di “Sfalci e Ramaglie”, secondo l’art.185 del Decreto Legge 152/2006, evitando così i costi di smaltimento.

Viene quindi confermato che i materiali verdi non pericolosi, destinati a un corretto utilizzo nell’ambito di processi o metodi agronomici che non danneggiano l’ambiente, non sono soggetti alla gestione prevista dalla normativa sui rifiuti.

Piante e fiori invenduti non sono rifiuti

Piante e fiori provenienti dalle aziende agricole florovivaistiche e destinati al macero andranno accumulati, ovviamente separandoli da eventuali materiali destinati ad altra gestione (come contenitori, supporti, protezioni) e destinati a un utilizzo agronomico tramite interramento, sovescio o altro utilizzo della sostanza organica e del terriccio collegato a buone pratiche agricole, all’interno della stessa azienda agricola o presso altra azienda agricola. In quest’ultimo caso, è necessario un documento di trasporto che identifichi il materiale, la sua provenienza, la sua quantità e natura e la sua destinazione finale. Si ritiene che la presenza di un contratto tra le parti, affiancato al documento di trasporto, sia garanzia di corretto e totale utilizzo del materiale agricolo (o forestale naturale) tra i contraenti.

“Ringraziamo Regione Lombardia per il chiarimento importante – ha dichiarato Assofloro nel comunicato ufficiale – perché mette in evidenza che eviterà alle aziende agricole, già colpite dalla crisi, di dovere sostenere i costi di smaltimento. Le aziende, prima di provvedere al corretto riutilizzo del materiale vegetale, dovranno ovviamente documentarlo secondo le modalità già definite da Regione Lombardia, necessarie alla denuncia relativa al mancato/minor reddito derivante dalla vendita dei vegetali in produzione. Pensiamo che questa procedura per la gestione del macero debba essere seguita anche dalle altre Regioni italiane, per sostenere le aziende colpite dall’emergenza coronavirus. Forti dell’esperienza maturata in questi anni per quanto riguarda la gestione di sfalci e ramaglie derivanti dalla manutenzione del verde e poiché si tratta di un aiuto significativo alle aziende senza alcun costo per lo Stato, siamo ovviamente a disposizione per la condivisione di informazioni e modelli di gestione”.

www.assofloro.it

Foto apertura tratta da www.assofloromagazine.it

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